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Omicidio di Melania Rea: il marito e due conoscenti "attenzionati". Morta dopo una lunga agonia

Da Avvdanielaconte
Omicidio di Melania Rea: il marito e due conoscenti L'attenzione degli inquirenti che indagano sull'omicidio di Melania Rea, la 29enne di origine napoletana scomparsa il 18 aprile da Colle S. Marco - in provincia di Ascoli Piceno - e trovata barbaramente uccisa il 20 aprile a Ripe di Civitella - in provincia di Teramo - si concentra su tre persone: il marito Salvatore Parolise, un agente di custodia suo amico che ha partecipato alla prima parte delle ricerche e un conoscente della coppia.
Per ora non c'è nessun "indagato", ma i dubbi sono molti - le dichiarazioni dei 3 "attenzionati" sono apparse lacunose e a tratti addirittura contraddittorie -.    I primi dubbi riguardano il luogo del delitto: nel luogo del ritrovamento del cadavere sono state trovate tracce di sangue, ma secondo gli inquirenti sarebbero troppo poche perchè possa stabilirsi con certezza che il delitto è avvenuto in quel luogo. In più, sono state trovate tracce biologiche a poca distanza dal luogo della scomparsa. Questi reperti, insieme al laccio emostatico, alla siringa, alla maglietta e pantaloncini indossati da Salvatore Parolise il giorno della scomparsa della moglie, saranno esaminati dai RIS.    Secondo i risultati dei primi esami, in ogni caso, la donna sarebbe morta dopo una lunga agonia; sono state trovate tracce di terriccio scuro e di aghi di pino sotto le sue unghie, come se avesse avuto un'ultima "contrazione" prima di morire. Le tracce ritrovate farebbero dunque propendere per la tesi che il delitto sia avvenuto a Ripe di Civitella, il luogo del ritrovamento del cadavere.
Il marito di Melania, che ha parlato anche dai microfoni della trasmissione di Rai 3 "Chi l'ha visto", ha detto di avere raccontato tutto alla polizia circa quanto è avvenuto il 18 aprile, ricostruendo tutti i movimenti della giornata.      La polizia, tuttavia, considera "sospetti" alcuni comportamenti di Salvatore, in particolare la fatica nel raccontare alcuni particolari importanti, come una relazione con un'allieva del corso dove è istruttore - terminata un anno e mezzo fa - , o la circostanza che una decina di giorni prima della scomparsa lui e la moglie si sono recati a Ripe di Civitella, dove è stato ritrovato il cadavere, e hanno avuto un momento di intimità.
Si tratta di una "giustificazione" preventiva nell'ipotesi in cui vengano ritrovate sue tracce biologiche sul luogo del ritrovamento del cadavere? I dubbi ci sono.    Anora, i RIS hanno rinvenuto tracce di sangue sul sedile del passeggero della macchina di Parolise.
La prima telefonata alla moglie, il giorno della scomparsa, Salvatore l'ha fatta circa un'ora dopo che Melania si è allontanata dicendo di dover andare in bagno - secondo il racconto dell'uomo -. Su questa circostanza la sua è l'unica testimonianza: i gestori del bar-ristorante che si trova poco distante non hanno visto passare la donna. A "Chi l'ha visto" il marito ha raccontato di non essersi preoccupato per la prolungata assenza della moglie e di avere inizialmente pensato ad uno scherzo.
Per quanto riguarda gli altri due "attenzionati", la polizia considera fragile l'alibi per le ore in cui si è consumato il delitto di Melania e sospetti alcuni comportamenti della guardia carceraria amica di Salvatore Parolise, che ha partecipato alle prime ricerche ed è salito nella macchina di quest'ultimo. Analogamente, non è stato in grado di ricostruire efficacemente i suoi movimenti nelle ore della scomparsa il vicino di casa di Melania e Salvatore - il quale, secondo le testimonianze raccolte, avrebbe manifestato qualche attenzione di troppo nei confronti della donna uccisa -.
Infine, c'è la testimonianza di Sonia, amica di Melania, la quale ai microfoni di "Chi l'ha visto" ha raccontato che il pic nic a Colle S. Marco sarebbe stato deciso all'ultimo momento. In particolare, ha dichiarato che "Ci dovevamo vedere verso le 16 a casa dei miei genitori. Carmela aveva una sciocchezza, una punta d'ernia e si doveva far visitare. Ma la visita è finita prima del previsto. Dovevano aspettarmi e quindi hanno deciso di andare a San Marco a far giocare la bimba mentre mi aspettavano"; ha poi aggiunto che "Alle 14.40 l'ho chiamata e lei non mi ha risposto".
La polizia continua le indagini, nella speranza di giungere presto ad una soluzione.
VIDEO - SERVIZI DEL SKY TG24: 
Roma, 28 aprile 2011   Avv. Daniela Conte
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